15 Nov 2024
Il Pulcino d’Argento a Gianluca Pagliuca: il resoconto della serata
Le stelle dello sport e del giornalismo nazionale in passerella a Cascina per la 49ª edizione del Pulcino d’Argento e la prima del premio lealtà allo sport intitolato alla memoria di Gigi Simoni che è andato a Gianluca Pagliuca. Dal palco di fronte a oltre trecento persone, l’ex portiere di Sampdoria, Inter, Bologna, Ascoli e vice campione del mondo a Usa 1994 con la maglia azzurra, ha ricordato il mister gentiluomo che lo ha allenato in quell’Inter che vinse la Coppa Uefa al Parco dei Principi nella stagione 1997-98 indossando, in quella finale vinta 3-0 con la Lazio e che ha rappresentato il primo trofeo dell’era Massimo Moratti, la fascia di capitano per l’assenza di Beppe Bergomi: «Con quell’Inter in cui davanti potevamo contare sul vero Ronaldo, il Fenomeno, c’era l’opportunità di fare doppietta in campionato. Purtroppo alcune decisioni arbitrali avverse, e sapete tutti a cosa mi riferisco, ci penalizzarono non poco. Prima ancora di averlo in panchina, Simoni mi aveva sempre colpito per la sua lealtà quando allenava altre squadre. E devo dire che l’impressione era giusta. Una persona competente, intelligente, sensibile, equilibrata. Con lui giocava chi dimostrava, durante la settimana in allenamento, di stare meglio, di essere in ottime condizioni di sorta. Non aveva preclusioni o pregiudizi. Sapeva parlare con tutti. Severo quando occorreva, ma sempre usando il buon senso che è merce allora e ancora di più oggi. Lo dico oggi, ma glielo ripetuto ogni volta che lo incontravo. È stato bello essere allenato da lui». Il prestigioso premio è stato consegnato al grande portiere da Monica Fontani, già giornalista a Il Tirreno e compagna di vita del grande allenatore che ancora oggi detiene il record di promozioni dalla B alla A (7) e che ha lasciato un ricordo indelebile tra i suoi ex calciatori, molti colleghi della panchina, tifosi e i tanti ammiratore del suo stile pacato e del suo sorriso aperto e sincero. Assente per impegni familiari invece il vincitore del Pulcino d’argento-una vita per il calcio, l’allenatore del Pisa Filippo Inzaghi. La serata organizzata come sempre dalla Polisportiva Pulcini Misericordia Cascina ha visto comunque sul palco in piazza della Chiesa tanti nomi illustri che hanno interagito con Massimo Marini, conduttore della serata. Il Pulcino d’Argento-una vita per lo sport, è stato consegnato dal sindaco di Cascina, Michelangelo Betti, presente con una folta rappresentanza della giunta comunale, al presidente della federazione italiana pallacanestro Giovanni Petrucci, già presidente del Coni. Petrucci ha elogiato il comportamento di Filippo Macchi, che era a pochi passi da lui, alle Olimpiadi di Parigi.
A Macchi, due argenti olimpici nel fioretto individuale e a squadre, è stato assegnato il premio Cascina nello sport. «Il premio dello scorso anno mi ha portato fortuna – ha detto Macchi – Per provare a vincere l’oro lavorerò ancora più sodo per farmi trovare pronto a Los Angeles tra 4 anni». Il Pulcino d’argento alla carriera è andato all’arbitro Federico La Penna di Roma. Divertente un siparietto tra l’arbitro e l’ex attaccante del Pisa Gaetano Masucci, osannato come sempre dal pubblico, e l’attuale capitano nerazzurro Antonio Caracciolo che hanno ricevuto anche loro il premio Cascina nello sport. «Con Masucci il confronto in campo non era facile nei primi anni, poi le cose sono migliorate», ha detto La Penna. Poi la battuta con Caracciolo che sosteneva che non era mai stato sanzionato dal direttore di gara romano: «In realtà l’ho espulso dopo 4 minuti in un Benevento-Verona di qualche anno fa». Il fischietto d’argento è invece andato all’arbitro debuttante in A Davide Di Marco. Tanti anche i premi giornalistici; il “Microfono d’argento”, dedicato ad Alfredo Provenzali, è andato a Marina Presello di Sky e a Katia Serra della Rai. Quest’ultima ha ricordato la telecronaca assieme a Stefano Bizzotto nella vittoriosa finale dell’europeo 2021 della nazionale di Roberto Mancini. Il Premio Romeo Anconetani è andato al giornalista di 50 canale Aldo Orsini, premiato da Matteo Anconetani, mentre il premio giornalistico alla memoria di Arnaldo Carpita è andato ad Andrea Chiavacci del Tirreno e a Michele Bufalino della Nazione. Al calciatore della Primavera del Pisa Matias Emilio Casarosa il premio intitolato a Francesco Menicucci. Il premio alla memoria di Simone Redini è andato al giocatore del Pontedera Matteo Pretato. Il premio è stato consegnato dal padre di Redini e da Marco Masi che è stato l’ultimo allenatore ad aver allenato lo sfortunato difensore a cui oggi è intitolato lo stadio di Cascina. Allo stesso Masi, ex calciatore e allenatore anche del Pisa, è andato il premio alla memoria dello storico presidente del Cascina Franco Paternesi. Il premio Fabio Fiorentini è andato al designatore Aia di Pisa Luciano Giusti.