01 Giu 2024
Inaugurato allo stadio Barbetti di Gubbio la gradinata intitolata a Gigi Simoni
Una festa popolare con grande partecipazione da parte dei tifosi quella di lunedì 29 aprile allo stadio Pietro Barbetti di Gubbio con l’intitolazione di quattro settori dello stadio ad altrettante figure di spicco legate a filo doppio ai colori rossoblù. E in questo ristrettissimo gruppo di persone che hanno fatto grande il calcio eugubino non poteva mancare quella di Gigi Simoni, direttore tecnico e allenatore di quel magico Gubbio che in due stagioni vinse altrettanti campionati raggiungendo nel 2011 la serie B, traguardo raggiunto nel primo Dopoguerra ma quando il torneo cadetto era suddiviso in due gironi e non era a girone unico. A rappresentare degnamente il grande tecnico-gentiluomo capace di vincere sette campionati cadetti e conquistare con l’Inter la Coppa Uefa nel 1998, primo trofeo continentale dell’era Massimo Moratti, c’era il figlio Leonardo, da un paio di stagioni osservatore della prima squadra della Beneamata, che lo ricorda perfettamente nei tratti somatici tanto da lasciare di stucco, data la somiglianza, anche l’ex portiere della Sampdoria e della Lazio degli anni Settanta-Ottanta, Massimo Cacciatori -un altro degli invitati alla festa che chiuse la carriera proprio in Umbria disputando quattro stagioni in rossoblù e vincendo un campionato di serie D- che aveva conosciuto bene Simoni, ritenendolo una persona seria, leale, competente e onesta, sia da avversario sull’altra sponda di Genova sia da calciatore quando il mister di Crevalcore guidava gli aquilotti in B (1985-86). All’allenatore più vincente della serie B l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Filippo Mario Stirati e dall’assessore allo sport Gabriele Damiani, e l’As Gubbio 1910 hanno intitolato la gradinata dello stadio Barbetti. Leonardo Simoni, accompagnato da Marco Briganti ministro della difesa capitano rossoblù di quelle indimenticabili stagioni (era presente come testimonial anche Alessandro Sandreani, un altro protagonista di quella squadra), è stato chiamato all’interno del rettangolo verde ricordando il grande papà e quella fantastica esperienza: “In questo fantastico luogo ho trascorso tre anni fantastici che rammento come i più belli della mia adolescenza. Due campionati vinti, la serie B, le feste, l’affetto e la riconoscenza dei tifosi. Vivevo come in un sogno e mi sentivo come la mascotte di quella squadra formata da ragazzi fantastici, persone vere e autentiche. Si era creata un’alchimia perfetta tra tutte le componenti. Mio padre, che pure ha allenato l’Inter e formazioni prestigiose che hanno vinto scudetti come il Napoli, il Genoa e il Torino, ha sempre parlato in modo entusiasta della sua esperienza a Gubbio. E a chi gli chiedeva se non sentiva declassato, se non era pentito della scelta, lui ha sempre replicato con il suo modo pacato ma deciso che non solo non si sentiva sminuito, ma che quell’avventura l’avrebbe rifatta mille e mille volte perché aveva trovato una città fantastica, un club che lo trattava come un principe e una tifoseria eccezionale sempre rispettosa e mai invadente con una genuinità e una semplicità commovente. Sono sicuro che anche papà che ci guarda e che sento in mezzo a noi sia felice di vedere il suo nome associato per sempre a questo stadio e a questo luogo che lo ha visto trionfare e regalare sorrisi e gioia a questa buona e brava gente. Per lui non c’erano vittorie di serie A e vittorie di serie B. Erano tutte sullo stesso piano e conquistare una promozione a Genova o un trofeo a Cremona aveva identico valore che vincere un campionato di C a Gubbio. A nome di mia mamma Monica e di tutta la famiglia ringrazio l’amico Stefano Giammarioli, diesse rossoblù con papà che si è adoperato per realizzare l’evento, l’amministrazione di Gubbio e la società per aver pensato a mio padre, che in questa cittadina ha lasciato una parte del suo cuore, come persona a cui dedicare la gradinata”.
Per capitan Briganti _ oggi vice allenatore della Primavera della Vis Pesaro con l’amico Sandreani al timone dei biancorossi under 18 _ l’incontro con Simoni è stata una vera benedizione dal cielo: “Ci colpì tutti per la serenità che aveva ad affrontare i problemi e le situazioni. Non potrò mai dimenticare quando, appena promossi in C1, dopo aver preso 10 reti in due partite (cinque in Coppa Italia e altrettante alla prima di campionato a Cremona) si presentò negli spogliatoi e vedendoci a testa bassa con lo sguardo perso nel vuoto con la sua flemma e l’indimenticabile sorriso ci disse che era inutile piangerci addosso. C’erano altre 37 partite da giocare e dal giorno successivo dovevamo riprendere ad allenarci con lo stesso impegno e la stessa intensità mostrata durante il ritiro. E detto da lui che aveva vinto in ogni piazza e conquistato la Coppa Uefa con l’Inter ci dava una carica e un’iniezione di fiducia straordinaria”. Per quanto riguarda le altre strutture dello stadio, la palazzina servizi dell’impianto è stata intitolata all’imprenditore Giancarlo Brugnoni, artefice in tre mesi dei lavori di adeguamento dello stadio dopo la conquista della serie B, la tribuna all’imprenditore Giovanni Colaicovo che ha legato il suo gruppo imprenditoriale Financo-Colacem ai migliori successi rossoblù e la curva a Giuseppe Vispi, insegnante, imprenditore e presidente di lungo corso negli anni Ottanta. Un evento, presentato dall’addetto stampa eugubino, Gianluca Sannipoli, con la collaborazione di Fernando Barbetti, figlio dell’imprenditore dell’omonimo cementificio al quale è intitolato lo stadio del Gubbio e che ha fatto dono a Leonardo Simoni di una pubblicazione. La giornata, ricca di ricordi ed emozioni, si è chiusa con una cena commemorativa tenutasi all’Hotel dei Cappuccini di Gubbio a cui hanno partecipato, oltre a Leonardo Simoni con la fidanzata Ilaria, Ubaldo Colaiacovo, figlio di Giovanni fondatore del gruppo Colacem; Roberto e Giorgio Vispi, figli di Giuseppe, Sara Brugnoni e il marito Alessandro Sirleo, figlia e genero di Giancarlo Brugnoni, l’imprenditore edile Corrado Tasso, l’ex portiere Massimo Cacciatori, il direttore sportivo del Gubbio, Davide Mignemi, il team manager rossoblù Massimiliano Lazzoni, l’ex ds di Gubbio, Cremonese e Grosseto, Stefano Giammarioli e i giornalisti Boccucci, Filippetti, Mercadini, Tronchetti e Grilli.