18 Mag 2023

La visita dei calciatori della Cremonese al cimitero di Crevalcore

Quel condottiero dal sorriso gentile che traeva dal grande equilibrio, non solo tattico, la sua forza e che era severo ma giusto, loro non lo hanno mai dimenticato. E in un soleggiato sabato 15 aprile si sono dati convegno al cimitero di Crevalcore, dove riposa assieme agli amati genitori Leonardo e Iemes, per fargli visita e rinnovare quel patto tra gentiluomini che li ha visti protagonisti di mille battaglie con un Coppa angloitaliana e un campionato cadetto vinto giocando bene e facendo divertire i tifosi. Gigi Simoni è stato omaggiato da nove dei suoi calciatori che hanno fatto grande la Cremonese dell’inizio degli anni Novanta. Con in testa capitan Corrado Verdelli (142 presenze e 4 gol in grigiorosso tra cui la prima rete di testa nella finale di Wembley con il Derby County e oggi capo osservatore dell’Inter) la squadra schierata come ai tempi belli si è diretta verso la lapide del cimitero monumentale di Crevalcore deponendo una bella composizione floreale con una scritta emblematica: “I tuoi ragazzi”. Assieme a Verdelli c’erano Luigi Gualco, il terzino goleador della Cremonese (365 presenze e 30 reti), i centrali difensivi Francesco Ciccio Colonnese (66 partite in grigiorosso, che deve la sua carriera prestigiosa con passaggi al Napoli e all’Inter) al gentleman della panchina e Mario Montorfano bandiera lombarda con 362 presenze e due gol dal 1978 al 1995, i centrocampisti Marco Giandebiaggi, classe 1969, mediano centopolmoni che dal 1990 al 1997 ha collezionato con la Cremo 225 presenze con 15 reti all’attivo e gestore del sito “La Cremo di Gigi Simoni” che aveva un particolare feeling con il tecnico emiliano e Gianni Cristiani, il ragioniere di quella squadra, fortemente voluto da Simoni che l’aveva avuto ad Empoli e che è rimasto nella Cremonese cinque anni (tra il 1992 e il 1997) con 124 presenze e tre gol, il bomber Andrea Tentoni, acquistato proprio l’anno magico 1992-93 dalla C2 su espresso desiderio del futuro allenatore dell’Inter, e capace di fare le fortune dei grigiorossi con 132 partite e 43 gol arrivando a sfiorare la maglia azzurra e i difensori di fascia Giovanni Dall’Igna, arrivato già in A (1994-95) e fermatosi a Cremona per più stagioni sino a toccare le 165 partite in campionato, e Alessandro Pedroni, classe 1971, terzino sinistro, letteralmente inventato da Simoni che lo prelevò dal settore giovanile sino a farlo diventare un calciatore appetito dei grandi club (finì all’Inter per un bel gruzzolo di milioni finiti nella casse sociali del club allora presieduto da Domenico Luzzara) e poi tornato alla Cremo dove ha disputato 140 partite tra A, B e C.

Assenti giustificati Florijancic, Ferraroni e Maspero, quest’ultimo impegnato a dirigere l’allenamento della sua squadra, il Fanfulla, che milita in serie D. Ad accogliere la vecchia Cremonese di Simoni c’erano la moglie Monica Fontani, il figlio Leonardo, oggi osservatore nerazzurro, e il cronista Luca Tronchetti, co-autore della biografia “Simoni si nasce”. I suoi ragazzi si sono intrattenuti dal mister per 45 minuti, un tempo di una partita di calcio, ricordando aneddoti legati ai momenti vissuti insieme che hanno cementato un legame di affetti che non finirà mai. Tra ricordi, gag, sorrisi, con la figura del mister sempre in primo piano a testimoniare l’affetto autentico e sincero di quel gruppo di uomini verso un vero maestro di calcio e di vita.

Poi, dopo aver salutato con immutato attaccamento e massima devozione il loro allenatore, tutti assieme si sono avviati verso il ristorante Lago Azzurro di Crevalcore, meta del mister, appassionato di pesca, nei momenti di relax. Un pranzo conviviale per rinnovare, in nome di Simoni, il ricordo di quei fantastici anni della giovinezza dove, tutti assieme, hanno contribuito a portare nel mondo del calcio (e non solo) una piccola città di provincia diventata la loro seconda casa.


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