25 Feb 2018

Simoni Si Nasce presentato a Cardito (NA)

Il calore di oltre 120 tifosi entusiasti e appassionati ha accompagnato mister Gigi Simoni nell’incontro svoltosi domenica 25 febbraio 2018 alle 10 nella sala convegni a Palazzo Mastrilli di Cardito (Napoli) e organizzato in maniera impeccabile dal presidente dell’Inter Club “4 Javier Zanetti” Raffaele Consalvo. Alla presenza del giornalista napoletano Giuseppe Libertino, dell’ex collaboratore tecnico di Simoni, Carlo Tebi, e dell’ex ds di Napoli e Torino, Gigi Pavarese, l’allenatore più amato dai tifosi nerazzurri ha presentato la sua biografia che sta facendo il giro d’Italia dal titolo emblematico: “Simoni si nasce”. Calciatore, allenatore dirigente, Gigi Simoni, è un personaggio di sport più unico che raro. Un uomo che non è mai sceso a compromessi e non ha mai svenduto le proprie idee e i propri principi. Quattro promozioni dalla B alla A e una Coppa Italia da calciatore, una Coppa Uefa con l’Inter e un trofeo angloitaliano con la Cremonese da allenatore con 7 promozioni dalla B alla A e 4 dalla C alla B. In una parola: un fuoriclasse assoluto con 62 anni di carriera alla spalle e mille giocatori allenati. Assieme a Gigi Simoni e ai suoi ospiti c’erano due autori del libro: Luca Tronchetti, redattore de Il Tirreno, e Luca Carmignani. Tanti gli aneddoti gustosi nell’autobiografia di oltre trecento pagine. Tra questi l’amicizia nata con il grande Claudio Baglioni che pochi giorni prima aveva presentato il festival di Sanremo 2018. “Era il lontano 1985 – ha spiegato Simoni – ed allenavo la Lazio a Tor di Quinto. Baglioni cercava un luogo per allenarsi in vista del tour di “strada facendo” (titolo dell’album in uscita). La Roma, squadra del cuore del cantautore romano, rifiutò. Così, tramite il suo manager Novaro, tifoso aquilotto, venne a parlarmi e lo ospitammo con piacere. Da quel giorno siamo diventati grandi amici. Cenavamo spesso assieme e ricordo serate bellissime trascorse tra racconti di calcio e musica leggera. Lui è davvero un numero 1 e lo ha dimostrato nella conduzione del Festival della canzone italiana. Conservo al collo un ciondolo che mi ha donato prima che lasciassi la squadra per tornare a Pisa. La scritta è una testimonianza di grande affetto. Recita: “per un amico che partendo non se ne va”. Per me è una persona speciale oltre ad essere il mio cantante preferito”. Poi inevitabilmente si parla di Inter: “Mi ha un po’ deluso. Ero convinto di una stagione importante con l’arrivo di Spalletti che è un ottimo allenatore. Juventus e Napoli sono sicuramente superiori, ma mi aspettavo l’Inter dietro alle prime due della classe. Invece tra gennaio e febbraio ha avuto un calo di rendimento che non mi spiego. Dovrà riprendersi in questi ultimi tre mesi per raggiungere la Champions. Ma confido nei suoi uomini chiave, primo tra tutti Icardi. Secondo me la Beneamata è più forte di Roma, Lazio e Milan”. Alla fine si parla di campioni: Leo Messi e Cristiano Ronaldo. Ma il più forte di tutti per Simoni resta il vero Ronaldo, il Fenomeno: “Il vero Ronaldo l’ho allenato io. Era eccezionale, il più forte di tutti. Non aveva difetti. Mi correggo, ne aveva uno: beveva troppa Coca Cola. Io non volevo che i calciatori bevessero roba gassata. Ma per Ronnie si poteva fare un’eccezione. Lo dissi ai compagni di squadra e, tra le risate generali, tutti furono d’accordo con me. Ronaldo meritava un trattamento speciale per il suo immenso valore. Purtroppo, contrariamente a Messi o Cristiano Ronaldo, la sua carriera è stata costellata di gravi infortuni. Più di tutti Ronaldo possedeva qualità e tecnica sopraffina. Fu il migliore calciatore di quell’epoca e senza quei maledetti infortuni sarebbe stato il più forte del secolo. A questo vanno aggiunte qualità umane incredibili: non litigava mai con nessuno. Sicuramente è il più forte che abbia mai allenato”. Ma Simoni vuol ricordare anche i tre anni trascorsi a Napoli (uno da calciatore e due in panchina): “Una città stupenda, gente unica e di grande umanità. Ricordo Lauro, il presidente della Coppa Italia vinta da giocatore, e il rapporto con Ferlaino che mi esonerò dopo un grande girone d’andata (Napoli al secondo posto) soltanto perché gli dissi con onestà che l’anno successivo (1997) avevo firmato con l’Inter”. A ricordare quei momenti anche il ds dei campani di quel periodo Gigi Pavarese: “Con Gigi in panchina vincemmo la semifinale di Coppa Italia ai rigori proprio contro l’Inter. E andammo in finale con il Vicenza, ma lui per una ripicca di Ferlaino venne esonerato. E la finale la vinse il Vicenza”. Il finale è dedicato la splendida stagione 1997-98. Il rigore non concesso per il fallo di Iuliano su Ronaldo che costò il campionato e la vittoria sulla Lazio al Parco dei Principi che consentì ai nerazzurri di vincere la prima Coppa Uefa dell’era Moratti. “Di quel rigore si parla a 20 anni di distanza – conclude Simoni – segno che quel giorno al Delle Alpi accadde qualcosa di grave destinato a cambiare le sorti di un campionato. La Coppa Uefa? Vedevo i giocatori tesi prima della finale e cercavo in ogni modo di caricarli. Il più sereno? Il Fenomeno. Mi propose una scommessa: “mister, se vinciamo ti taglio tutti i capelli”. Accettai, vincemmo e mantenni la promessa. Il giorno dopo ad Appiano Gentile radunò i compagni al centro del campo mi mise su una sedia e, macchinetta in mano, s’improvvisò barbiere trasformandomi in marine”. Ma la sorpresa delle sorprese arriva al termine della conferenza. Dal cellophane spunta la maglia numero 10 che Ronaldo indossò nella celebre partita di Coppa Uefa nel gelo di Mosca contro lo Spartak. La vittoria per 2-1 che mandò avanti l’Inter nella competizione europea. “C’è ancora il fango, non l’ho mai lavata” confessa Simoni che la mostra come una reliquia. Per i supporters nerazzurri è come il Sangue di San Gennaro. I fotografi impazziscono e tutti vogliono immortalare quel magico momento. Le telecamere di Teleclub Italia di Napoli non si perdono un minuto della presentazione. Il presidente Raffaele Consalvo è all’apice della gioia e il piccolo factotum Rocco tiene a bada le decine di supporters che vogliono foto e autografi del mister con la maglia di Ronaldo e con il libro biografia. C’è tempo per uno spettacolo di cabaret e per l’angolo della solidarietà. Poi tutti a pranzo a Frattamaggiore al ristorante Old Rup con una splendida torta in salsa nerazzurra.