



Da padre in figlio nel nome della Cremonese. Perché il cognome Simoni è davvero taumaturgico per il popolo grigiorosso. E un pezzettino dell’ultima promozione in A della formazione lombarda spetta di diritto a Leonardo Simoni, il figlio del grande allenatore che ha fatto la storia calcistica della città del Torrazzo, che invitato domenica 25 maggio alla gara di ritorno (disputata allo stadio Zini) della semifinale playoff per la promozione in B tra i padroni di casa e la Juve Stabia, è stato un autentico portafortuna. La formazione guidata da Giovanni Stroppa, uno dei quasi 900 calciatori allenati dal tecnico gentiluomo, doveva assolutamente vincere per conquistare la finale promozione dopo la sconfitta rimediata al Menti di Castellammare di Stabia (2-1 per i padroni di casa). La dirigenza aveva deciso di consegnare una maglietta grigia con bordi rossi al figlio del mister, osservatore dell’Inter e uscito di recente dal corso di Coverciano ottenendo la qualifica di direttore sportivo, a cinque anni dalla scomparsa del grande allenatore e in occasione dei 122 anni di fondazione del club. Nella pausa tra primo e secondo tempo Leonardo Simoni, visibilmente commosso, è stato premiato in campo con una speciale maglia celebrativa in ricordo del papà allenatore grigiorosso del secolo, vincitore della Coppa Anglo-Italiana di Wembley nel 1993 capace di conquistare una promozione e due salvezze consecutive in Serie A con la Cremonese. “Gigi Simoni sempre nei nostri cuori” la scritta che campeggia sulla maglia consegnata dal vice presidente Maurizio Calcinoni che Leonardo in mezzo al campo ha mostrato ai 10mila tifosi che hanno invaso le tribune e la curva dell’Ettore Zini. Brividi e pelle d’oca quando da tutti i settori dello stadio si sono levati applausi scoscianti e si è alzato un solo grido “Gigi Simoni, Gigi Simoni” mentre dalla curva è comparso uno striscione dal contenuto eloquente “Le storie d’amore non finiscono mai. Ciao Gigi Simoni”. Sarà anche un caso, ma la presenza di Leonardo Simoni con la sciarpa grigiorossa al collo e quella del grande Gigi che aleggiava nell’aria, ha trasformato la formazione del patron Arvedi. Perché la Cremonese ha dominato in lungo e in largo la partita andando in gol al 28’ pt con Castagnetti che su passaggio di Barbieri in area di rigore prende la mira e supera il portiere. Il raddoppio al quarto d’ora della ripresa con Johnsen pescato da Vandeputte che infila Thiam da fuori e chiudendo la pratica al 21 del secondo tempo con Vasquez che serve sulla destra Vandeputte che arriva in area e calcia a rete sul primo palo infilando l’estremo campano. Nell’intervallo Leonardo Simoni è stato condotto negli spogliatoi e ha avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con mister Stroppa _ con l’allenatore che ha avuto parole al miele per Gigi Simoni, nel ricordo della sua signorilità in panchina e del grande equilibrio nelle scelte _ salutando i giocatori scesi in campo e quelli destinati a entrare nella ripresa. A fine partita i sostenitori ospiti non solo hanno applaudito, ma si sono resi protagonisti di un esemplare atto di civiltà: hanno meticolosamente ripulito il settore a loro riservato allo stadio Zini da ogni rifiuto. Tale comportamento ha immediatamente raccolto gli applausi e l’ammirazione del pubblico locale. Un episodio di notevole correttezza, raro da osservare sui campi sportivi italiani, avvenuto guarda caso nel segno di un tecnico amato e non divisivo con Gigi Simoni. La Cremonese nella doppia finale con lo Spezia, dopo il pareggio a reti bianche allo Zini, è riuscita a sbancare il Picco di La Spezia per 3-2 e a volare nuovamente in serie A. Da lassù Gigi Simoni ha apprezzato mentre il figlio Leonardo, che assomiglia al padre non solo per gli evidenti tratti somatici ma anche per educazione e stile (quando si dice che buon sangue non mente), è stato invitato ai festeggiamenti della promozione e ad assistere più spesso alle partite della squadra lombarda che lo ha visto crescere negli anni in cui, adolescente, seguiva le partite in tribuna con il babbo all’epoca presidente onorario del club.