Premio Gentleman Gigi Simoni 2023 a Claudio Ranieri
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La serenità come marchio di fabbrica sia nella vittoria che nella sconfitta. Perché alla base di qualsiasi impresa sportiva non si deve mai derogare dal fair play, dalla lealtà, dalla correttezza. Questi gli insegnamenti lasciati da un grande maestro di calcio come Gigi Simoni, un allenatore amato e rispettato nell’ambiente del calcio e dello sport. E proprio nel ricordo del tecnico di Crevalcore, ma toscano d’adozione, si è tenuta a Milano sabato 13 aprile, con un po’ di ritardo causato da problemi organizzativi fortunatamente superati ma indipendenti dalla volontà di chi ha ideato la manifestazione, la premiazione della terza edizione del Premio Gentleman-Gigi Simoni 2023 realizzato nell’ambito del Premio Fair Play ideato da Gianfranco Fasan. Un premio fortemente voluto dalla Lega di Serie B e dal suo presidente Mauro Balata affinché anche le nuove generazioni che non hanno conosciuto direttamente Simoni possano comprendere l’importanza di valori senza tempo e senza età. E la Torretta di San Siro, simbolo ispirato ai valori più sinceri del calcio, è andata a un allenatore che in quanto a qualità morali e a competenza calcistica non è secondo a nessuno: Claudio Ranieri, attuale tecnico del Cagliari capace di compiere una grande impresa domenica sera 14 aprile a San Siro riacciuffando per due volte il risultato contro un Inter che si avvia a vincere il ventesimo scudetto della sua storia e che ha appena messo la seconda stella sulla maglia. Gigi Simoni aveva iniziato la sua carriera di calciatore nel settore giovanile della Fiorentina di Bernardini, quella del primo scudetto (1956) e ha vissuto per quasi 30 anni a Marina di Pisa con la moglie Monica Fontani e il figlio Leonardo oggi osservatore dell’Inter.
Un allenatore vincente sia a Pisa (due campionati cadetti vinti nel 1985 e 1987) che nella Carrarese (1992 in C2) oltre ad aver guidato anche Empoli, Siena e Lucchese. Umile nella vittoria e controllato nella sconfitta. Insegnamenti che restano oltremodo attuali senza trascurare un invidiabile palmares: 14 promozioni (10 in panchina di cui 7 dalla B alla A, record di ogni epoca, e 4 in campo), la Coppa Uefa con l’Inter, il torneo Angloitaliano con la Cremonese e, da calciatore, la Coppa Italia con il Napoli che all’epoca militava in serie B (1961-62, unico caso nella storia del calcio). Ranieri, che aveva già vinto la prima edizione del premio nel 2021 senza cerimonia e con consegna da remoto causa Covid, succede a Stefano Pioli che aveva ricevuto il premio Gentleman nel 2022 da tecnico campione d’Italia con il Milan e che Simoni stimava tantissimo indicandolo all’epoca come uno dei giovani allenatori che più si avvicinava al suo modo di concepire il lavoro sul campo e il comportamento da tenere la domenica in panchina.
L’allenatore del Cagliari, straordinaria figura del calcio italiano e punto di riferimento per giovani allenatori e calciatori, si è commosso alle parole di stima e di affetto della famiglia Simoni e del presidente della Lega di B: «Sono orgoglioso di aver ricevuto per la seconda volta quello che ritengo un riconoscimento speciale visto che mi hanno votato i 20 tecnici della B e che tra i candidati c’erano tutti i colleghi di serie A. Un allenatore, Gigi Simoni, che trasmetteva serenità ai suoi giocatori e che in panchina aveva uno stile e un’eleganza da cui, noi che facciamo questo mestiere, dobbiamo trarre insegnamento.
Un grande uomo prima che un grande allenatore. L’equilibrio, l’educazione e la pacatezza debbono far parte del dna di chi ha l’onere e l’onore della responsabilità tecnica della squadra. Viva il fair play perché abbiamo bisogno di questi valori, di grande correttezza». Alla cerimonia è intervenuto al telefono il presidente della Lega di B, Mauro Balata, che ha portato i complimenti “a una straordinaria figura del calcio italiano. Claudio Ranieri è un punto di riferimento per i giovani calciatori e i giovani allenatori, ma soprattutto divulgatore dei migliori valori dello sport. In un mondo dove spesso si alimentano conflitti e litigiosità, persone come Simoni e Ranieri sono punti di riferimento e costituiscono un esempio dei migliori valori sportivi per tutti. Siamo felici di aver istituito questo premio alla memoria di una grande persona e di consegnarlo a chi lo merita”. Leonardo Simoni, figlio del mister gentiluomo che lo ricorda nei tratti somatici, spiega la motivazione: «Un premio meritato non solo per essere riuscito a riportare il Casteddu in serie A. Ma per come ci è riuscito, con una lezione di grande sportività: durante la rocambolesca finale playoff, risolta a favore del Cagliari al 94’, l’allenatore è corso verso la curva dei suoi tifosi chiedendo e ottenendo di interrompere gli insulti e di applaudire la tifoseria del Bari, sconfitta sul campo, dimostrando grande rispetto per gli avversari e incoraggiando la sportività tra le due squadre. Mio padre avrebbe sicuramente apprezzato e a lungo applaudito. È su questo solco ben tracciato che puntiamo a proseguire ».
Un gesto di Fair Play che l’organizzatore Gianfranco Fasan ha applaudito sin da subito: “E’ un piacere e un onore premiare per la seconda volta Claudio Ranieri. Il suo esempio non si esaurisce solo con quel gesto di correttezza rivolto alla propria curva, ma è un esempio di lealtà e di rispetto verso l’avversario che lo ha sempre contraddistinto e che fa tanto bene al calcio e allo sport”. Claudio Ranieri è da sempre sostenitore di un tifo sano sempre pro e mai anti: «Ai tifosi dico sempre di incitare sino all’ultimo respiro la propria squadra senza mai lasciarsi ad invettive contro le rivali così come ai giocatori prime delle partite chiedo di dare il 110%, ma alla fine di stringere la mano all’avversario anche quando si perde». E il suo personalissimo ricordo, al di là delle sfide su panchine opposte, riguarda il suo debutto in A nel novembre 1973: «Giocavo nella Roma e mister Scopigno mi mandò in campo contro il Geno a Marassi. Nel secondo tempo marcai proprio la mezzala Simoni, alla sua ultima stagione da calciatore con la maglia del Grifone, e che, tra l’altro, segnò pure il gol della vittoria». Alla consegna del premio, avvenuta in un hotel di Milano, erano presenti assieme alla moglie Monica e al figlio Leonardo anche gli amici giornalisti Luca Tronchetti e Alberto Cerruti e il presidente del Coni CRL Lombardia Marco Riva.