22 Mag 2023
Sempre vivo il ricordo di Gigi Simoni
Il 22 maggio 2020 ci fa ci lasciava un maestro di calcio e di vita come Gigi Simoni, un signor allenatore e un allenatore signore, campione di lealtà e correttezza, amato e rispettato nell’ambiente del calcio e dello sport per la sua grande umanità abbinata alla serietà, all’equilibro e alla competenza. Una persona semplice e genuina, mai su un piedistallo nemmeno quando gli è capitato di guidare l’Inter di Ronaldo il Fenomeno. Trentasei mesi dopo la figura del gentleman della panchina resta più che mai attuale. Nessuno si è dimenticato di lui e gli appassionati del gioco più bello del mondo, che credono nei valori universali dello sport pulito e lontano dai sotterfugi e intrallazzi, lo hanno eletto a icona immortale. La Lega di serie B, che vede Simoni recordman di promozioni (sette), attraverso il suo presidente Mauro Balata ha istituito un premio che porta il suo nome e che viene consegnato ogni anno non tanto e non solo all’allenatore vincente, ma il voto dei trainer di A e B deve andare al tecnico capace di trasmettere valori comportamentali come l’educazione e il rispetto. Stile, fair play, correttezza nei comportamenti in campo e fuori. E non è un caso che, nelle edizioni 2021 e 22, a fregiarsi del prestigioso trofeo sono stati due mister che incarnano un certo modo di vivere il calcio: Claudio Ranieri e Stefano Pioli. E di Simoni non si è dimenticata la Figc. Lo scorso anno a Firenze nel salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio è entrato di diritto nella Hall of Fame del calcio italiano. Non solo per le imprese e i meriti sportivi (14 promozioni tra allenatore e giocatore, una Coppa Uefa e un trofeo anglo-italiano) ma soprattutto per qualità umane e pulizia morale in uno sport dove l’interesse economico ha sostituito il calore dei sentimenti. Non solo riconoscimenti a livello nazionale. Ma anche tributi a livello locale. A Gragnano in Lucchesia nell’ambito di uno storico premio (Fedeltà allo Sport) che si tiene da 24 anni da quest’anno una targa sarà assegnata a un personaggio dello sport che è stato vicino al mister gentiluomo mentre a Gubbio, dove Simoni in veste di direttore tecnico ha vinto due campionati portando gli umbri in B, stanno pensando di dedicargli un pezzo dello stadio. Per non parlare degli Inter club: da Fener in Veneto a Mesagne in Puglia passando per Sesto Fiorentino, tutti stanno pensando a iniziative da ripetersi nel tempo per far conoscere alle nuove generazioni l’allenatore dal sorriso inimitabile sempre vicino ai tifosi e agli sportivi autentici che fanno sacrifici per seguire una passione. Per tutti loro Simoni è in trasferta alla guida della sua squadra stellare. Intanto martedì 23 maggio alle 18 nella sua città di adozione è stata celebrata nella basilica di San Pietro a Grado vicino Pisa una messa in ricordo, officiata da Donbosco che nella sua omelia ha ricordato la figura nobile del tecnico di Crevalcore capace di portare i suoi valori di pulizia morale ed etica in un mondo di sottobosco come quello del calcio, a cui hanno partecipato, tra gli altri, la moglie Monica, il figlio Leonardo, che lo ricorda nei modi e nei lineamenti e da un paio d’anni osservatore dell’Inter, e la figlia Maria Saide. Sì, è proprio vero, Simoni si nasce.