Riflettori puntati poi su Stefano Pioli che ha trionfato nella seconda edizione del premio sbaragliando il campo degli avversari e distaccando nettamente Aurelio Andreazzoli e Marco Baroni rispettivamente secondo e terzo classificato attraverso il numero di voti avuti dai venti tecnici della serie B chiamati a scegliere il vincitore del premio Gentleman Fair Play. Simoni e Pioli, divisi anagraficamente da un quarto di secolo, sono uniti da affinità elettive. Dotati di ironia e buonsenso, ma anche di carisma e personalità, hanno avuto l’occasione di guidare club di blasone internazionale come l’Inter e il Milan nel pieno della maturità professionale (58 anni per Simoni, 55 per Pioli) . Due Normal One in grado di vincere (Simoni la Coppa Uefa, Pioli lo scudetto) senza lo smisurato ego e lo sfrenato narcisismo di tanti “maghi” della panchina degli anni Duemila. Uomini tranquilli che credono nella qualità del lavoro e vanno avanti cercando di vedere successi e rovesci come due facce della stessa medaglia. Umili nella vittoria, sereni nella sconfitta. Il tutto mantenendo modi signorili conditi da rispetto ed educazione al cospetto di tanti tarantolati della panchina che cercano il consenso sempre e comunque della parte più calda del tifo. In una parola: persone genuine. E in questa società dove falsi e bari vanno per la maggiore c’è tanto bisogno di persone vere. “Gigi Simoni – ha detto l’allenatore del Milan campione d’Italia – è stato sempre un punto di riferimento per il suo spessore umano. Mi è sempre piaciuto il suo stile rispettoso ed educato con idee calcistiche di alto livello perché è solo così che si può fare una carriera come la sua. Essere accostato a lui per queste qualità e queste caratteristiche mi fa davvero piacere. Ricevere un premio dai miei colleghi è sempre qualificante perché si conoscono le complessità di questo mestiere”. Simoni quando parlava di allenatori emergenti metteva sempre Pioli ai primi posti. E le strade tra Simoni e Pioli su una panchina si sono incrociate una sola volta: 3 aprile 2004, serie B, Salernitana-Napoli 0-0. “Lui era un allenatore espero e maturo e io un giovane alle prime esperienze. Ho avuto subito la sensazione di aver di fronte una persona molto competente e molto seria. Tra le similitudini che mi riconosco con Simoni c’è sicuramente quella di non aver paura a lanciare nella mischia, al momento opportuno, i giovani. E i giovani non hanno bisogno di sermoni, ma di esempi. E io cerco, nel mio piccolo, di esserlo come lo era sicuramente Simoni per i suoi ragazzi. La vittoria dello scudetto ci ha portato ad avere riconoscimenti, ma sono davvero orgoglioso e onorato di ricevere questo premio. Anche se il calcio è cambiato sono sicuro che gli insegnamenti e i valori trasmessi da mister Simoni non potranno mai essere dimenticati. Sono lezioni di vita che rimangono per sempre e il mio sforzo quotidiano, come sicuramente era quello del grande Gigi, è quello di essere per giocatori, dirigenti, tifosi e avversari un esempio di correttezza, professionalità e passione”.
Visibilmente commosso e al contempo orgoglioso di aver fortemente voluto e istituito il premio di allenatore Gentleman, il presidente della Lega B Mauro Balata: “Un appuntamento che, grazie all’amico Fasan, si ripeterà ogni anno arricchendolo sempre di maggiori contenuti etici e sportivi. Penso davvero che lassù ci sia una stella che si chiama Gigi Simoni e che ispira i nostri comportamenti. Un uomo che ha vinto più di tutti nella nostra Lega e ha rappresentato un esempio di correttezza ed equilibrio. Un uomo che aveva la cultura del lavoro che rivedo oggi in Stefano Pioli. Una caratteristica per cui un allenatore è autorevole e non autoritario”. Prima della cerimonia di consegna del premio è intervenuto Leonardo Simoni, figlio di Gigi, che ha speso bellissime parole per il tecnico del Milan: “A nome della famiglia Simoni ringrazio il presidente Balata e il dottor Fasan per aver intitolato un premio nazionale così importante al ricordo di mio papà. Siamo contenti che mister Pioli possa portare avanti, con il suo modo di fare, gli insegnamenti e il lavoro di papà riuscendo a essere vincente come lo era stato mio padre. Le vittorie nate dal gruppo e dall’umanità delle persone che ne fanno parte a qualsiasi titolo sono quelle che rimangono più nel cuore delle persone, degli sportivi e dei tifosi”. Alla manifestazione erano presenti anche i giornalisti Alberto Cerruti (Gazzetta dello Sport) e Luca Tronchetti (Il Tirreno), gli ex calciatori allenati da Simoni, Claudio Onofri (storico capitano del Genoa) e Vittorio Tosto (capitano del Napoli nella stagione 2003-2004 e in campo durante la sfida Simoni-Pioli in Salernitana-Napoli 0-0), l’ex preparatore atletico di Simoni, Carlo Tebi, che ha lavorato con il mister gentiluomo a Napoli, Ancona e Gubbio, e gli osservatori del Milan, D’Ottavio e Lomonte. Graditissima la presenza in prima fila di Bedy Moratti, sorella dell’ex presidente nerazzurro Massimo, grande tifosa dell’Inter e legatissima a mister Gigi Simoni per cui stravedeva apprezzando moltissimo le doti umane e professionali e che non è voluta mancare all’appuntamento che si ripeterà puntualmente ogni anno. Perché Simoni Si Nasce.