[vc_row][vc_column][vc_column_text]Una festa con oltre 200 persone entusiaste quella di sabato 17 giugno 2017 a San Salvo Marina in provincia di Chieti organizzata dall’infaticabile Virginio Di Pierro presidente dell’Inter Club San Salvo in occasione del Meeting degli Inter Club d’Abruzzo, una manifestazione con raccolta fondi pro-terremotati, che ha visto in prima fila Gigi Simoni ospite d’onore assieme a Nicola Berti, ex centrocampista della Beneamata e della Nazionale. Nell’occasione il signore della panchina ha presentato, in compagnia degli autori Luca Tronchetti e Luca Carmignani, il suo libro “Simoni si nasce”. La kermesse, iniziata alle 15 e conclusa dopo la mezzanotte, si è tenuta al Poseidon Resort di San Salvo Marina che ha messo a disposizione tutte le attrazioni della struttura comprese le due piscine e il campo da calcio. Durante la presentazione Simoni si è prestato al fuoco di fila di domande rivolte dai supporters nerazzurri non prima di aver raccontato una serie di aneddoti.
Uno su tutti quello legato a Ronaldo e alla Coppa Uefa: “Facemmo una scommessa con il Fenomeno. Voleva rasarmi i capelli con la macchinetta se avessimo vinto la Coppa. Accettai di buon grado e quando tornammo alla Pinetina dopo la splendida finale al Parco dei Principi di Parigi la squadra si radunò in mezzo al campo e Ronaldo si trasformò in barbiere. Soltanto lui nella rosa poteva bere la Coca-Cola. Ero contrario alle bevande gassate per i calciatori, ma con lui potevamo fare un eccezione. Non credete?” Sullo scudetto del 1998, Simoni ha le idee chiare: “Sentivo la presenza di una mano superiore. La Juventus aveva troppo potere, ci furono troppi errori arbitrali. Non mi sembrava una cosa normale. Se ci pensate bene quanti rigori sono stati ricordati negli ultimi vent’anni? Se oggi si parla ancora dello scontro Ronaldo-Iuliano un motivo dovrà pur esserci. Ceccarini? L’ho incontrato, ma non ci siamo più parlati. In buona fede avrebbe dovuto ammettere l’errore che nel calcio è umano e comprensibile. Invece continua a dire che il rigore c’era e questo non pare corretto. Purtroppo lo scudetto del 2006 non ci ha ricompensato, non ci ha restituito quello che avremmo potuto vincere nel 1997-98. Un boccone amaro da mandare giù, ma piangerci addosso non serve. Adesso dobbiamo tornare a vincere il campionato”. Sul misterioso esonero della stagione successiva resta l’amarezza, ma con Moratti si è chiarito da tempo: “Sono stato esonerato senza un perché. A volte gli esoneri mi facevano felice, ma quello dell’Inter non lo ho capito e mi è dispiaciuto tantissimo perché quella squadra avrebbe potuto vincere molto. Moratti sbagliò, ma è una grande persona e gli voglio bene”. Sugli investimenti di Suning e sulla mancanza di risultati, Simoni non riesce a dare una spiegazione: “Sono appena arrivati: bisogna aspettare e andare coi piedi di piombo. Spalletti? A me Stefano Pioli piaceva, era uno di noi: sereno con un buon comportamento tecnico e morale. Spalletti ha lavorato bene, però l’Inter non è facilissima da allenare. Io son stato benissimo, ma non è successo a tanti di fare un anno senza problemi. Anche Spalletti deve prendere con filosofia i comportamenti della squadra”. Al termine della presentazione un siparietto con Berti che ironicamente rinfacciava al mister di averlo fatto giocare poco per poi ammettere candidamente che lui era nella fase calante della carriera. Prima della cena sociale, mister Simoni ha firmato autografi, stretto mani, accarezzato bambini con indosso la maglia nerazzurro. E durante la cena, oltre i video messaggi di Gianfelice Facchetti e Bedy Moratti, una sorpresa: la telefonata dall’Olanda di Aron Winter, centrocampista di quell’Inter magica della stagione 1997-98 e oggi tecnico delle giovanili dell’Ajax, a Gigi Simoni con la promessa di incontrarlo presto in Italia.[/vc_column_text][vc_gallery interval=”3″ images=”1018,1019,1020,1021,1022,1023,1024,1015″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row]